Meravigliati / Wonder yourself
Le ali di Joni
Endgame
Mangio una mandorla e ci penso. Ultimamente mangio parecchie mandorle e penso altrettanto spesso. C’è qualcosa di laconico nel suono almond. Ci gioco su, chiedendomi dove il ripeterlo potrà condurmi. Il pensiero segue sempre percorsi logici ma io cerco la non – logica, il preverbale, l’attimo prima che il senso arrivi al cervello e acquisti significato. Al Mond. Sembrerebbe il nome e il cognome di qualcuno. Al secolo Mond. Ci aggiungo una “o” = Mondo.
Il corpo violato
Piccoli uomini. Monologo in DO maggiore
DO RE MI FA SOL LA SI DO, DO RE MI FA SOL LA SI DO, DO RE MI FA SOL LA SI DO. Nessun diesis, nessun bemolle. Sgranchisco le dita dopo qualche mese di inattività. DO RE MI FA SOL LA SI DO, DO RE MI FA SOL LA SI DO. Ripeto la scala partendo dalla stessa nota, a fluire verso la sinistra e la destra della tastiera. Le dita si muovono con più agilità. Sento chiare le vibrazioni dai martelletti verso le orecchie. DO RE MI FA SOL LA SI DO. Dovrei stancarmi di questa ripetizione, ma in fondo mi fa piacere la sua semplicità. Tasti bianchi, battuti con indolente forza e le dita che scivolano così flessuosamente ora da confondersi con l’avorio. Lo smalto delle unghie, una tonalità sopra il colore che calpestano.
Il salto
La mela d'oro
La parola che ritorna
Sembrerà strano; dopo tanti mesi… avevo deciso di finirla, sì, di stoppare l’indigesto scorrere dei miei pensieri in qualche modo, per un po’ di tempo, affogata nella noia quotidiana di un assordante balbettio di inutilità. Soggiogata per troppo dal fardello ingombrante dell’ immagine, avevo richiuso giocoforza e giubilante invero, la finestra delle apparenze; seppellito il verbo improvviso, fulmineo, involontario, la parola, l’espressione estemporanea, il tintinnare delle sensazioni manifeste senza regola, disciplina, piano, struttura.